Fayl:Videoregistratore a bobine chiuse, sistema VHS PAL HQ - Museo scienza tecnologia Milano 14880.jpg

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Videoregistratore_a_bobine_chiuse,_sistema_VHS_PAL_HQ_-_Museo_scienza_tecnologia_Milano_14880.jpg(668 × 357 piksel, fayl hajmi: 48 KB, MIME tipi: image/jpeg)

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videoregistratore a bobine chiuse, sistema VHS PAL HQ - Sony SLV - 777.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Muallif
Sony (progettista/ costruttore)
Title
videoregistratore a bobine chiuse, sistema VHS PAL HQ - Sony SLV - 777.
Taʼrif
Italiano: Videoregistratore con scocca in metallo nera. Esternamente è visibile solo un quadrante sul lato destro della parete frontale con alcune spie di indicazione La parte sinistra della parete frontale è in realtà uno sportello apribile incernierato nella parte bassa All'interno si trovano numerosi comandi sia sullo sportello stesso che vicino al vano di inserimento della videocassetta VHS posto sull'apparecchio Sullo sportello si hanno i comandi d'uso come i tasti di commutazione ciclica dei programmi, il tracking, la regolazione dell'immagine ferma, i tasti riavvolgimento, avvio, avanzamento, avanzamento veloce, stop, pausa, registrazione, il tasto di registrazione a timer, un tasto TV/VTR (videoregistratore), un tasto per selezionare il segnale in ingresso da registrare, un tasto per selezionare la velocità di registrazione, tasto di modo di duplicazione per quando si utilizza il videoregistratore per la duplicazione Inoltre si ha un jog shuttle ovvero una manopola di controllo del nastro che consenta il riavvolgimento/avanzamento guidato del nastro nella videocassetta Vicino al vano per la videocassetta si hanno invece prese in ingresso in linea video/audio 2, connettore per duplicazione sincronizzata, manopole per la regolazione di livello delle cuffie, forma dell'immagine, livello di registrazione L/R. Inoltre si hanno tasto di controllo della duplicazione e della duplicazione sincronizzata con relativi indicatori e tasto di tracciatura automatica e i tasti per accensione/standby, espulsione videocassetta e una presa per il collegamento di microfono e cuffie Sul retro si trovano una presa in ingresso e una in uscita per antenna, prese di uscita in linea video/audio L/audio R e due connettori Euro AV-line1 ed Euro AV-line 3 per i collegamenti audio/video. Dal retro fuoriesce il cavo di collegamento alla rete elettrica.
Funzione

Apparecchio di fascia medio alta per la registrazione in forma elettronica di video e audio su nastro magnetico e fruizione del materiale registrato mediante collegamento ad un televisore Era possibile registrare trasmissioni televisive ricevute mediante il televisore o poi vederle oppure semplicemente vedere materiale preregistrato Utilizzava videocassette VHS PAL HQ ed era di qualità audio Stereo Hi-Fi Era possibile utilizzare questo videoregistratore per duplicazione di VHS collegandolo con altro videoregistratore

Notizie storico-critiche
Dal primo televisore elettronico a valvole del 1927 a cura di Philo T. Farnsworth e dopo il primo modello commerciale del 1939 sviluppato dalla RCA, molti passi avanti sono stati fatti dal mondo della televisione In particolare l'idea della videoregistrazione nasce quasi contestualmente ai primi programmi televisivi, in ambito professionale. Preregistrare i programmi televisivi e mandarli in onda successivamente era un'esigenza particolarmente sentita Il primo tentativo sperimentale di videoregistrazione (ovvero di registrazione di segnali analogici audio e video su nastro magnetico) è stato effettuato da Peter Axon per la BBC nel 1949. Il sistema denominato VERA (Vision Electronic Recording Apparatus) registrava su nastro magnetico mediante testine magnetiche fisse come quelle dei registratori sonori. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine aperte. Il problema di questo sistema era che il nastro doveva girare ad una velocità troppo elevata ovvero 5m/s perché i segnali video occupavano molto spazio e quindi spesso si spezzava L'americana Ampex, introdusse nel 1956 le testine magnetiche rotanti che incidevano sul nastro magnetico tracce verticali contigue, riducendo così gli spazi e la velocità di scorrimento (40cm/s): il primo videoregistratore commerciale utilizzava lo standard chiamato Quadruplex che utilizzava quattro testine magnetiche montate su un tamburo rotante. Registrava su nastro magnetico da 2 pollici in bobine aperte. Questo videoregistratore a valvole, di grosse dimensioni era riservato al mondo professionale delle emittenti televisive La tecnologia migliorò poi rapidamente con la scansione elicoidale e lo standard C nel 1978 ad un'unica testina rotante che registrava su nastro magnetico da 1 pollice in bobine aperte L'avvento dei transistor portò ad una riduzione di dimensioni e consumi che aprì la strada ad apparecchi di videoregistrazione per uso amatoriale e domestico Nel 1971 la Sony presentò il primo sistema di videoregistrazione professionale su bobine chiuse, l'U-matic con nastro magnetico da 3/4 di pollice in bobine chiuse. Da questo nacquero i primi sistemi per uso amatoriale Il primo standard di videoregistrazione su supporti removibili, di tipo amatoriale è del 1972, il VCR a cura della Philips. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse che avevano però una durata troppo breve (30 minuti) Nel 1975 la Sony introdusse il Betamax prima per lo standard NTSC in uso in Giappone ed USA poi per lo standard PAL. Il Betamax registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse Ma lo standard che si impose sul mercato fu il VHS (Video Home System) immesso sul mercato dalla JVC a partire dal 1976. Il motivo del suo successo fu principalmente il fatto che l'azienda decise di concedere liberamente la licenza di uso di questo formato a chiunque la volesse abbattendo così i costi nel giro di poco tempo. Il sistema VHS registrava su nastro magnetico da 3/4 pollice in bobine chiuse. Il VHS utilizzava cassette con durata fino a 180 minuti con nastro standard e a 240 con nastro sottile. Nel 1982 JVC e Panasonic immettono sul mercato le cassette Compact ovvero VHS-C, videocassette grandi un terzo delle VHS normali ma che con un adattatore potevano essere utilizzate nei videoregistratori VHS normali. Questo formato diede la possibilità di commercializzare piccoli lettori portatili Negli anni '80 i videoregistratori VHS divengono stereo e nel 1985 nasce il VHS-HQ (High Quality) con miglioramento del contrasto e della definizione dell'immagine Sempre nel 1985 la JVC introdusse miglioramenti della qualità audio con circuiti Dolby Negli anni '90 la JVC introdusse la modalità LP (Long Playing) che permetteva di raddoppiare la durata della videoregistrazione e la modalità EP (Extended Play) che triplicava la durata Nel 1979 la Philips e la Grundig provarono ad immettere un prodotto nuovo sul mercato. Il sistema Video2000 la cui videocassetta (nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse) poteva essere registrata su entrambi i lati, ma anche questo sistema non ebbe successo nel confronto con il VHS La diffusione dei videoregistratori nelle case si ebbe nel corso degli anni '90 Negli stessi anni iniziano ad apparire i primi sistemi digitali di registrazione ed oggi la videoregistrazione analogica è stata soppiantata da quella digitale sia a livello professionale che amatoriale.
Sanasi 1987 - 1995
date QS:P571,+1950-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1987-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1995-00-00T00:00:00Z/9
Medium materiale plastico
Dimensions balandligi/bo'yi: 95 cm; width: 47 cm
dimensions QS:P2048,95U174728
dimensions QS:P2049,47U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
14880
References
  • Coassin G. (2007) Video digitale : La ripresa : Guida completa, Milan, pp. 21−60
  • Solarino C. (1995) Per fare televisione : Manuale completo di apparecchiature, luci, studi, linguaggio, contenuti, Milan
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
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